Capita che a volte si venga attratti da una cosa di “poco conto” tipo una fotografia e poi da questo piccolo particolare si decida di fare una cosa.
A me è successo per il laboratorio Semi Pazzi organizzato ieri pomeriggio da Scoop’s Gelatieri per passione.
La foto forse ai più può non dire niente, ma a me, quel cappello tutto colorato, poggiato su un prato, illuminato dalla luce del sole, ha subito suscitato una certa simpatia.
E così mi sono detta forse la simpatia va assecondata e quindi ho proposto a mia figlia di prendere parte a questo laboratorio.
Per fortuna lei è sempre molto curiosa e quindi non ho fatto molto fatica a convincerla, complice forse anche il fatto che la giornata era soleggiata e tiepidina.
Leggo bene la descrizione del laboratorio e mi accorgo che “bisogna arrivare preparati” perché si chiede di portare un seme (se lo si ha a disposizione) e una coperta perché lo spettacolo avrà luogo su un prato.
Lo dico a mia figlia, ovviamente precisando che non è materiale obbligatorio e lei, devo essere sincera, mi ha subito stupito perché ci ha pensato un attimo e poi mi ha detto: “Mamma ma le mele non hanno i semi vero?”, si le ho risposto e così ha aperto il frigorifero, ne ha tirata fuori una e mi ha chiesto di aiutarla ad estrarre i semi che le sarebbero serviti per assistere allo spettacolo.
Sarà una banalità, ma visto che lei non ha mai dimostrato una particolare predisposizione per la scienza, a me questa sua intuizione ha colpito parecchio.
E quindi con il “nostro contributo” ci siamo recate al laboratorio Semi Pazzi di Babbo Canguro, e dopo 40 minuti, o poco più, di sane risate (per grandi e piccini), e di apprendimento (perché con il sorriso è più facile imparare le cose) siamo tornate a casa con un vasetto fatto di carta che i bambini hanno realizzato da soli, con all’interno un po’ di terra e il nostro seme. E così abbiamo anche capito che, se diamo un po’ di amore e di cure a questo vasetto, magari, ricordandoci di annaffiarlo ogni tanto, aiutati anche da un po’ di fortuna, potremmo vedere nascere una piccola pianta.
Io mi sono divertita molto nell’assistere allo spettacolo e Pupa pure e la cosa bella di quest’ora passata all’aria aperta è che ci siamo portati a casa un po’ di amore e di curiosità per la natura che ci circonda!
E, una volta tornati a casa, la richiesta è stata quella di un bicchiere e di un po’ di carta. Poi con il papà è andata in giardino a provare ad imparare ad andare in bicicletta senza rotelle e quando è tornata a casa mi ha regalato un paio di vasetti realizzati da lei e dalla sua amichetta alla quale ha subito spiegato come si creano.
Direi che il laboratorio ha avuto l’effetto desiderato, grazie piccoli semi e grazie Babbo Canguro!
C’e’ chi li semina, li schiaccia,
chi li tiene, chi li butta,
chi li mangia, chi li sputa,
chi li macina e li impasta,
chi li beve, chi li sbuccia,
chi li rompe a pezzettini,
chi li lancia agli uccellini