Leggo questo post “13 cose per cui io mamma piango” e penso: questa potrei essere io, forse dovrei fare qualche piccolo, ma molto piccolo aggiustamento, ma sono io!
Da sempre ho la lacrima in tasca, la maternità in questo non mi ha per niente aiutata, anzi, forse ha contribuito a “peggiorare” questo mio lato del carattere.
Nei 9 mesi in cui aspettavo Pupa mi ero quasi preparata all’idea che le lacrime avrebbero potuto fare capolino ancora più frequentemente: le mie amiche mamme mi avevano avvisata: “gli ormoni sono bastardi, ti fanno essere ancora più sensibile e ogni pretesto sarà buono per piangere. Per non parlare poi della fase post parto, i primi giorni saranno caratterizzati da pianti continui, il solo vedere tuo marito rientrare a casa senza la busta del pane ti farà fare un pianto che nemmeno il film di Richard Gere “Come un uragano” potrebbe farti fare (è forse uno dei film che mi ha fatto piangere di più in assoluto e ogni volta è sempre la stessa storia: lacrime che sgorgano come se non ci fosse un domani).
Ma anche se la Sorellina ha passato i 2 anni io la fase lacrime in tasca non l’ho ancora terminata, forse perché dopo la gravidanza si rimane più sensibili, ma la verità è che io mi commuovo piuttosto facilmente.
Non è mia intenzione fare una lista, ma fermarmi a pensare per un attimo a ciò che mi commuove maggiormente lo vedo come uno stimolo per capire se c’è qualcosa di me che posso “modificare” per cercare di essere un po’ più forte.
Ecco sicuramente mi commuovono tutte le notizie che coinvolgono i bambini, certo se i fatti hanno per protagonisti bambini che conosco la lacrima è assicurato che scenda, se invece si tratta di notizie lette forse la lacrima non arriva ma rimango pervasa da un senso di tristezza generale che difficilmente se ne va nel giro di poco tempo.
A livello più personale invece una cosa che mi mette infinita tristezza e che mi commuove è pensare a qualcosa che sto vivendo con le mie bimbe e che non vivrò mai più.
Mi spiego meglio: smettere di allattare, togliere il pannolino, tutte situazione che una volta che terminerò con la Sorellina non vivrò più. E se questo a qualcuno può far sorridere o meglio tirare un sospiro di sollievo a me invece mette tristezza perché vuol dire mettere la parola fine ad un capitolo della mia vita che, seppur faticoso, mi ha dato delle immense gioie e ha tirato fuori una parte di me che prima non conoscevo.
A volte mi capita di commuovermi quando la sera, prima di addormentarmi guardo Pupa e mi rendo conto che sta crescendo, che sta diventando una donnina e questo non mi rende per niente felice, io la vorrei sempre piccola vorrei poter continuare a “strapazzarla di baci”.
Mi rattristo al pensiero che forse, ma dico forse, tra un paio di anni verrò posta davanti alla decisione se mandare o meno mia figlia a scuola natura e solo questo pensiero mi fa scendere una lacrima.
Lo so forse tutto questo non è normale, ma questa sono io, cioè una mamma che a livello razionale è consapevole che il distacco dai figli è una cosa naturale ed è normale che avvenga ma se lo si può posticipare si sente un po’ più tranquilla …
Forse qualche mamma leggendo queste mie righe mi darà della pazza ma invece fermandomi a riflettere su questo argomento penso che a volte sia proprio bello piangere, perché anche se tutto è normale, se la vita deve fare il suo corso è anche vero che riconoscere di essere delle persone “normali” e sensibili, secondo me è un buon punto di partenza.
Non siete d’accordo con me?
Discussion4 commenti
Leggo solo ora questo post e forse é il destino. Ultimamente riflettevo sul fatto che, passato il periodo degli ormoni, non riesco più a piangere, anche se lo farei volentieri praticamente per i tuoi stessi motivi. Soprattutto la crescita: da una parte sono felice di vederlo fare progressi, dall’altra so che mi mancherà tutto quello che abbiamo vissuto insieme :’) é come se, per difendermi, io continuassi a ripetere che “é normale”, appunto, ma ciò non vuol dire che non ci si possa piangere sopra. Il pianto é liberatorio! Mi manca tanto, infatti. Questo autocontrollo non è da me e mi spaventa un po’ :O bel post!
grazie! in effetti quello che tu dici mette tristezza pure a me, vederle crescere è difficile anche se razionalmente so che è normale e che non me ne devo dispiacere. Ma questa mattina quando l’ho lasciata davanti a scuola e l’ho guardata percorrere da sola il corridoio che la conduce alla sua classe ho pensato che sta veramente diventando grande e questo non mi piace tanto….un abbraccio
Ciao mi ci rivedo in ogni tua parola, sembra che questo post l’abbia scritto io.
Mi capita tutti i giorni
Con il mio primo figlio,con il secondo forse ora non ci penso.
Sono molto legata al mio primo figlio ( forse perché è più anni che lo sto vivendo?) Non so, ma il solo pensiero che cresca mi angoscia.
Ho paura che un domani spicchi il volo e non abbia più bisogno di me.
Ho paura per i baci e gli abbracci che mi mancheranno per tutto l’amore che nel tempo evolverà e non so come…
Penso a quando sarà adolescente e non si farà più coccolare, penso ai problemi ai miei timori per questo figlio…
Forse guardo troppo avanti e il futuro mi fa paura.
Soprattutto per il mondo che troverà…
Vivo di ricordi e sto male.Mi manca persino quando è all’asilo.
È la mia vita e pensare che un giorno il mio bimbo sarà un adulto non mi conforta.
Ho paura che i miei figli un domani facendo la loro vita non si ricorderanno più della loro mamma.
Ho un amore smisurato forse morboso non so.
Vivo nella tristezza se penso a tutto ciò.
Forse sarò sciocca bho, poi mi chiedo se anche gli altri genitori siano dispiaciuti per i loro figli e non mi so dare una risposta
ti capisco più crescono e più ti mancano e ora che mi sto accostando all’adolescenza devo dirti che un sacco di cose non sono per niente facili però le devo e le dobbiamo affrontare! Un passo alla volta, un arrabbiatura dopo l’altra e si va avanti! Grazie per essere passata da qui