Quando Pupa era in fase spannolinamento ricordo che un’amica mi disse: “ma tu usi ancora i pannolini di marca?” E io candidamente le ho risposto: “si, perché?”
Lei era alla sua terza esperienza di mamma e in quell’occasione mi ha raccontato che aveva scelto di usare pannolini senza una specifica marca già con la seconda figlia perché si era resa conto sia del vantaggio in termini economici, sia del fatto che spesso la qualità era la stessa se non migliore.
Con Pupa non sono riuscita a seguire il suo consiglio, ero già nella “fase finale” dell’uso dei pannolini e così ho continuato ad usare quelli di sempre.
Quando è arrivata la Sorellina “cambiare strada” non è stato così immediato, infatti quando si è trattato di acquistare i primi pannolini ho continuato a scegliere quelli usati in precedenza con Pupa.
Poi ho deciso di partecipare ad una ricerca di Altroconsumo sui pannolini che consisteva nell’utilizzare per una settimana intera pannolini di marche “sconosciute”, o perlomeno sconosciute per le mamme che li ricevevano visto che erano consegnati in buste anonime con richiesta di annotare, per ognuno, pregi e difetti.
Nel corso di questo test mi sono resa conto dell’esistenza di pannolini che avevano le stesse caratteristiche di quelli da me usati abitualmente ma con un innegabile vantaggio: il costo inferiore.
Così al termine del test ho selezionato la marca che, per me, era la migliore e ho iniziato ad usare solo quella. A volte provandone anche altre, magari di costo inferiore, e scoprendo piacevolmente che rispettavano comunque il mio “personale standard di soddisfazione”.
Tutto ciò l’ho fatto con la seconda gravidanza, perché quando sono diventata mamma per la prima volta non mi sono nemmeno posta il problema di provare ad usare pannolini diversi, ho scelto quelli che, secondo me, erano i migliori tra le marche più conosciute e mi sono fermata li. Con una sola ed unica accortezza, dato il costo piuttosto elevato di questo genere di prodotto, non li ho mai comprati a prezzo pieno, ma ho sempre cercato le offerte più convenienti dei diversi supermercati in modo da avere lo stesso un minimo risparmio.
Se ci penso bene in realtà anche con Pupa mi era stato consigliato un posto che vendeva pannolini a prezzi più bassi e di buona qualità che io però non ho mai testato perché lo spaccio era dall’altra parte della città e mi sembrava che il risparmio non fosse così elevato da giustificare la spesa della benzina e la “perdita” di tempo per arrivarci. A posteriori devo dire che forse non ho nemmeno mai voluto provarli credo essenzialmente per una “questione” di testa, perché il pannolino di marca mi dava più tranquillità e sicurezza (in considerazione anche del fatto che Pupa fin dai primi mesi di vita ha avuto problemi di pelle sensibile che si irritava con estrema facilità e anche questo non mi ha mai aiutata nel decidere di cambiare il tipo di pannolino da usare).
Con la Sorellina, invece è stato tutto diverso, complice forse l’esserci già passata, o semplicemente il fatto che la sua pelle non ha mai presentato nessun tipo di reazione o irritazione, ma decidere di provare pannolini di marche differenti mi è venuto spontaneo sin dai primi mesi della sua vita e aggiungo anche di averlo fatto con estrema felicità sia per il risparmio economico sia per la qualità trovata.
Su una cosa però rimango ancora un po’ scettica (e ormai lo rimarrò per sempre visto che siamo prossimi allo spannolinamento anche per la Sorellina) e cioè i pannolini lavabili.
Mi piace molto l’idea perché hanno il vantaggio di essere meno inquinanti rispetto a quelli tradizionali, ma la scomodità del doverli lavare non mi ha mai spinta a provarli.
Credo però che questo sia un dubbio che mi rimarrà per sempre visto che anche la Sorellina si appresta a dire addio ai pannolini e soprattutto perché non credo avrò mai un terzo figlio!