Il Nido è meglio?

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Prendo spunto da una mail che qualche giorno fa una mia cara amica mi ha mandato perchè sa che sono sempre molto attenta ai temi legati all’educazione.

nido

Il titolo del breve articolo scritto da Daniele Novara che mi è stato inviato è lo stesso che da il titolo a questo post e cioè:

“Il Nido è meglio?”

L’articolo parte dal fatto che in Italia è diminuito di molto il numero di famiglie che decide di mandare il proprio o i propri figli al nido e da qui inizia per elencare le positività che la frequentazione del nido ha sullo sviluppo futuro di un bambino.

Ad esempio nell’articolo si dice che ci sono ricerche scientifiche (ma non viene citato il nome della ricerca) che sostengono che i bambini che hanno frequentato il nido hanno, nella vita adulta, maggiori potenzialità di successo e realizzazione e che il nido offre importanti esperienze sensoriali e sociali.

Tutto questo a casa non può avvenire, anzi, i bambini sono maggiormente esposti alla televisione e questo porta dei gravi danni per la loro crescita futura.

Insomma il nido sarebbe meglio dei nonni ma anche della mamma se questa è a casa anche solo per mezza giornata.

Quello che emerge è che il nido educa, mentre i nonni e le mamme no, visto che questo breve articolo termina così:

“Educare bene vuol dire fare la mossa giusta al momento giusto: consentire ai nostri bambini di fare, fin da piccoli, esperienze di socialità, apprendimento, autonomia, in un ambiente adatto a loro è la scelta migliore”

Tengo a precisare che il mio punto di vista è l’esatto opposto di quello di questo articolo, tant’è che quando si è presentato per me il momento di scegliere se mandare Pupa al nido o lasciarla con i nonni la scelta è ricaduta su questi ultimi nonostante io sia andata a dare un’occhiata ad un paio di nidi di cui avevo sentito parlare bene o che qualche amica mi aveva consigliato.

Questo l’ho fatto indipendentemente dal fatto che i miei genitori si sono sempre offerti di fare i nonni a tempo pieno nel momento della mia ripresa lavorativa, ma la mia paura era quella di dargli un impegno troppo grosso e così ho voluto informarmi per avere tutti gli elementi prima di prendere la decisione definitiva.

Perché i nonni e non il nido?

Nel mio caso i criteri di scelta sono stati non solo di ordine economico, ma soprattutto di ordine affettivo e di tranquillità.
Infatti io non credo che un bambino che non frequenta il nido ma che si approccia direttamente con la scola dell’infanzia sia esposto a tutti i rischi citati nell’articolo di cui sopra, anzi.

Certo i nonni per definizione sono coloro che viziano a più non posso i loro nipoti ma sono anche quelli che, se decidono di rendere il loro ruolo una “professione”, ci si applicano nel migliore dei modi donando al nipote un sacco di attenzioni che forse nemmeno i genitori sono in grado di offrire ad un figlio, figuriamoci le educatrici di un nido che hanno da pensare anche ad altri bambini.

E questo non vuol dire abbandonare il bimbo davanti alla televisione ma vuol dire cercare di usare il mezzo quando serve, perché altrimenti il resto della giornata viene impegnato in altre attività di carattere ludico.

Per lo meno l’esperienza che io ho avuto con i miei genitori e in particolare con mia mamma (visto che è lei tra i due ad avere maggiore pazienza e fantasia) è stata questa:  nelle belle giornate tante passeggiate prima con il passeggino e poi camminando e tappa quotidiana al parco giochi dove peraltro Pupa ha fatto delle grosse amicizie che si porta nel cuore ancora oggi dopo 6 mesi di asilo e nessuna ulteriore frequentazione.

Certo nelle giornate di pioggia anche la televisione aveva un suo ruolo ma del resto quale mamma “obbligata” a stare a casa tutto il giorno con il proprio figlio ad un certo punto non cede all’utilizzo del mezzo?

Ovviamente io dico questo perché sono fortunata e ho il supporto e l’aiuto di due genitori fantastici, nel caso in cui questo aiuto non ci fosse stato anch’io avrei optato per il nido perché di sicuro Pupa sarebbe stata seguita e amata come tutti gli altri bambini che lo hanno frequentato, ma non sono d’accordo con chi, al contrario, si accanisce contro i nonni e anche la mamma dicendo che crescere con queste figure quasi può fare più male che bene ad un bambino!

E voi come la pensate?

Discussion7 commenti

  1. Io sono pro nido. Lo dico prima per esser chiara. Sono pro nido perchè nella mia situazione era ed è la scelta migliorare (nonchè anche obbligata). Mia madre mi aiuta nei pomeriggi,mia suocera mi ha aiutato i primi tempi: abbiamo seprimentato anche le nonne insomma!
    Matteo è l’unico bambino di casa e per casa intendo 2 bisnonne, 4 nonni, 2 zie di secondo grado che sono un po’ nonne visto che di nipoti a casa loro nulla, e 5 zii. Un bambino in un mare di adulti, sempre al super centro dell’attenzione. Di nipoti non se parlerà per un bel po’, e anche un fratellino, di questi tempi! L’asilo come minimo gli serve a saper che non è l’unico bambino di questo mondo!
    Ma questa è la nostra scelta vista la nostra famiglia!

  2. Noi abbiamo fatto una scelta a metà. Fino al primo anno di vita solo nonna, poi mix di nonna+nido ovvero nido fino alle due e poi nonna. Mi sono trovata molto bene, e’ un po’ stancante fare i dovuti spostamenti ogni giorno, perché voglio essere io a portarlo e andarlo a riprendere, però nel l’asilo ho trovato una marcia in più. Intendiamoci, mia madre lo adora, si dedica a lui totalmente, ma all’asilo mio figlio ha sviluppato molta autonomia e credo anche, si diverta di più. Non nego che all’inizio e’ stata dura, più per me che per lui in verità, perché con tutto quello che si sente in giro, c’è poco da stare tranquilla, ma sono andata a sensazione ed a pelle. Quel posto, quelle maestre mi sono piaciute da subito e le ho scelte per lui, per me, per noi. Sembrerebbe aver funzionato. Il prox anno comunque inizia l’avventura materna!!!!

  3. La nostra esperienza di nido è stata positiva. Sia con Filippo che con Bea abbiamo cercato un approccio progressivo: un part time iniziale, per poi arrivare al tempo normale. Entrambi nel nido comunale.
    La nonna “concittadina” ci ha aiutato sempre e quella “lontana” ha fatto il suo e non solo per necessità (i miei figli adoravano e adorano ancora farsi una o due settimane in montagna.
    Per noi il nido per certi versi è stata una necessità perché la nonna non poteva essere presente full time e l’incrocio con Tata ad hoc non lo abbiamo considerato.
    Detto questo avremmo comunque mandato i bimbi al nido anche di fronte a nonni disponibili al 100%.
    Il nido non è un parcheggio: è un luogo dove comunque i bambini fanno dei passi, con ritmi loro, con bambini con cui giocano. Le educatrici sono figure colte come tali e non confuse affettivamente nè con i genitori nè con i nonni. E a noi andava benissimo così.
    Non credo assolutamente che i bambini seguiti dai nonni siano penalizzati o addirittura in balia di influenze negative, ma credo che il mix nido – nonni (nel caso ) – possa offrire qualcosina in più.

    E temo che il calo sia davvero dovuto ai costi: noi pagavamo 360,00 euro al mese nel pubblico… e so che nelle città i costi sono ancora maggiori. Non tutti riescono e non possono che affidarsi (se possono) ai nonni).

    • I costi in città sono molto più alti! Circa 800 euro mese il meno caro ma ne ho sentiti di molto molto più cari (privati ovviamente) grazie x avermi raccontato al tua esperienza!

  4. i miei figli sono andati entrambi al nido verso i sette mesi e l’abbiamo intenzionalmente scelto poichè preferivamo che avessero varie figure di riferimento e stessero in mezzo ad altri bambini (e non è affatto vero che non interagiscono), e infine non “pesassero” troppo sui nonni non giovanissimi. Abbiamo avuto delle bellissime esperienze in due nidi comunali diversi di Milano e mai ringrazierò abbastanza le educatrici di aver accompagnato i miei figli nei primi anni di crescita e di averli curati infondendo loro serenità e gioia. ho anche la fortuna di avere due bambini che si sono ammalati raramente e quindi il rapporto con la scuola quando erano piccoli è stato molto più facile rispetto a chi deve stare assente lunghi periodi.

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