Da quando sono diventata mamma mi sono resa conto di quanto passare del tempo “utile” con i propri figli sia una cosa importante.
Per tempo utile intendo stare insieme facendo qualcosa che sia di valore per tutte le parti della relazione.
Spesso mi capita che Pupa mi chieda di fare dei giochi che non mi “appassionano” e così il mio ruolo all’interno della relazione in quel momento non è “utile” perché io mi distraggo facilmente e appena posso vado a fare altro. Ovviamente lei si rende conto del mio stato d’animo e così tutte e due viviamo nella maniera sbagliata questo momento.
Se invece ci mettiamo a fare un gioco creativo, o dove tutte e due siamo chiamate ad interagire, io mi appassiono di più e sono sicura che anche il mio apporto alla relazione sia più proficuo e nello stesso tempo dia maggiore felicità a mia figlia perché lei stessa si rende conto di quanto io sia parte attiva in un’attività che, pur non competendomi (perché si tratta di un gioco), mi coinvolge di più.
Spesso un genitore non si rende conto che giocare con i propri figli è un’attività per cui bisognerebbe essere preparati, perché la preparazione ci servirebbe per capire se ci stiamo rapportando in maniera corretta con i nostri bambini.
Cosa vuol dire rapportarsi in maniera corretta con un bambino durante il gioco?
Vuol dire capire se il gioco che gli stiamo proponendo è adatto a lui, se lo aiuta ad essere stimolato, se non lo annoia, se gli fa imparare qualcosa e via dicendo.
Il gioco è un “linguaggio” con il quale i bambini si rapportano sia con gli adulti che con gli altri bambini ed è un linguaggio che, esattamente come quello verbale, cambia e cresce con loro giorno dopo giorno ad una velocità tale che spesso trova il genitore impreparato.
Siccome il gioco è parte integrante della vita dei bambini spesso non è necessario realizzare un gioco vero e proprio per rapportarci con loro ma è sufficiente trasformare la normalità in un’occasione di gioco creando così un momento di divertimento per i nostri figli ma allo stesso tempo permettendo a noi adulti di capire qualcosa di più del “linguaggio gioco” dei nostri bambini.
Ed è proprio il gioco e l’educazione a quest’ultimo, il tema di: “Giochiamo insieme”, una serie di 3 incontri che si terranno da Gepo a partire da questo mercoledì 20 gennaio dalle 15.30 alle 17.00.
Cos’è Gepo?
Gepo è un consultorio nato alla fine degli anni 70 grazie all’idea di Bodil, un’ostetrica svedese che, sulla base del modello svedese, ha creato un consultorio famigliare dove la donna, futura mamma potesse trovare le competenze di più professionisti.
Gepo non è solo un consultorio ma è una vera e propria famiglia perché Bodil ha sempre curato molto la socializzazione all’interno dei suoi corsi proprio perché voleva che le donne, le mamme si sentissero parte integrante della struttura.
“Far nascere un bambino è una cosa straordinaria! Ogni donna, ogni gravidanza, ogni parto è diverso, ma sempre un evento di intense emozioni e di grande energia. Ogni ora di travaglio, ogni contrazione vi avvicinano al momento della nascita del vostro bambino.
Noi al GEPO lavoriamo insieme alle donne, ai genitori ed ai bambini per rendere questo evento più sereno, naturale e positivo.
Auguri e buon lavoro!” (Bodil Ljunggren Cuneo)