I nonni sono una grandissima risorsa e anche se obbligano i genitori a scendere a dei compromessi sono sempre e comunque un grosso paracadute e diciamolo, per chi li ha a disposizione, anche una forma di risparmio. Soprattutto ora che siamo in estate.
E proprio in questa stagione sono sicuramente loro quelli che vengono messi maggiormente alla prova e ai quali vengono chiesti dei sacrifici perché, a parte qualche settimana di campus, spetta poi a loro occuparsi dei nipoti avendo davanti a sé almeno un paio di mesi di “duro lavoro”, senza possibilità di riposo, soprattutto se i figli che glieli affidano lavorano tutto il giorno.
Ho deciso di dedicare questo post ai nonni perché sono reduce da un week end lungo in montagna dove i miei “compagni” di viaggio sono stati prevalentemente nonni.
Mi sono resa conto che ne esistono di diverse tipologie: quelli che si vede subito che loro in quel ruolo proprio non ci si trovano, fare il nonno a tempo pieno è un vero e proprio sacrificio: al parco si siedono su una panchina e non si preoccupano nemmeno di seguire con lo sguardo il nipote, come se nella loro testa ci fosse l’idea che tanto da li non possono uscire…si ma le porte dove sono?
Non possono cadere e farsi male?
Forse pensano che qualsiasi cosa dovesse succedere lo verranno a sapere per forza! E poi una volta a casa la più grossa speranza è che nella casa in cui abitano ci siano altri bimbi con cui il nipote possa passare il suo tempo, ovviamente anche qui senza il minimo controllo.
E se non ci sono bambini?
Pazienza, tanto c’è il tablet, lo mando fuori lo stesso così a casa non mi da fastidio e gli metto in mano un tablet per un numero infinito di ore così io nonno posso farmi gli affari miei e non sentirmi nemmeno in colpa..una categoria sicuramente da evitare!
Poi ci sono i nonni che fingono che tutto vada bene ma che appena possono se ne vanno perché non reggerebbero un minuto in più insieme ai loro nipoti e così quando si avvicina il week end sono più rilassati perché appena arrivano i genitori dei nipoti, prendono la macchina e scappano perché meglio un week end nella metropoli con afa e 40° gradi all’ombra, che altri 2 giorni in compagnia dei nipoti (anche se di sicuro sarebbero due giorni più leggeri vista la compresenza con i genitori), ma la sopportazione è al limite, se non addirittura oltre e quindi tutta la vita meglio il caldo e l’afa che i nipoti!
Poi ci sono quelli che si sforzano di fare “buon viso a cattiva sorte”, ma che si vede subito che sono molto provati da questa “convivenza forzata” e così aspettano il lunedì per chiamare il figlio o la figlia e per dirgli che loro sono molto mortificati, che ci hanno provato, ma proprio non ce la fanno a gestire i nipoti o il nipote perché stare insieme 24 ore su 24 è troppo per loro e hanno veramente bisogno di aiuto… e, se chi c’è dall’altra parte del telefono cede anche solo di poco, hanno fatto bingo perché la loro “sofferenza” ha i giorni contati!
E infine ci sono i nonni veri, quelli con la N maiuscola, perché oltre ad essere portati per esserlo non fingono perché a loro fa veramente piacere stare insieme ai propri nipoti anche se ovviamente non negano le difficoltà e le fatiche che si generano nello stare a stretto contatto giorno e notte, però sopportano un po’ per amore dei figli, ma soprattutto per amore incondizionato nei confronti dei nipoti.
Questa è la categoria di nonni che anche nel resto dell’anno sono sempre disponibili e che antepongono i nipoti a tutto anche se a volte vorrebbero fare altro: corrono per stare del tempo con i loro nipoti perché gli fa veramente piacere passare del tempo insieme e l‘essere diventati nonni è stato uno dei più grossi regali che la natura gli possa aver fatto.
Ecco questa è la mia categoria preferita perché da genitore non avrei piacere di sapere che i “miei nonni” (come da sempre li definiscono le mie bimbe), alias i miei genitori, fingessero con me che tutto va bene e poi la “facessero pagare” alle mie figlie nel tempo che passano con loro o le parcheggiassero da qualche parte per poter farsi gli affari loro.
Indipendentemente da tutto essere genitori, come essere nonni richiede pazienza, sopportazione e soprattutto dedizione e nel caso specifico dei nonni anche una grossa responsabilità, perché se i genitori sono assenti qualsiasi cosa dovesse accadere ai nipoti loro si sentirebbero i diretti responsabili.
E non è certo facile fare il nonno, perché oltre ad avere a che fare con i bambini ci si deve confrontare con degli adulti che spesso non la pensano in maniera differente e questo fa si che si generino dei contasti.
Però da una cosa non si può prescindere a mio parere dall’affetto e dal sapere dimostrarlo perché i bambini sono sempre molto attenti e queste cose le notano e soprattutto se le ricevono le “restituiscono”.