Cosa ho capito da questo Natale

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Natale è passato da pochi giorni e mai come quest’anno abbiamo dovuto affrontare tante accortezze per salvare la magia del Natale perché ormai Pupa è giunta “nell’età della consapevolezza”.
albero di Natale
O meglio del dubbio creato da chi sta intorno a lei (compagni
di classe in primis) che non perdono occasione per raccontarle qualche storia su Babbo Natale, sulla fatina dei dentini, sulla Befana…

Questo avviene perché in molti casi i compagni di Pupa sono i secondogeniti e questo, credo, porti ad una consapevolezza sulla realtà, prima dei primogeniti.

Noi crediamo nella magia del Natale o meglio io sono tornata a crederci da quando sono diventata mamma perché non c’è nulla, come avere dei bambini per casa, per tornare a vivere il mese di dicembre con la fantasia e la magia che inevitabilmente questo mese porta con sé.

Per anni la routine, la frenesia, che caratterizzano il mese di dicembre mi hanno fatto dimenticare la bellezza di una casa addobbata, di un calendario del’avvento da realizzare per donare gioia a chi lo aprirà e, cosa non meno importante, del cercare i doni che renderanno magico il 25 dicembre.

Quest’anno però due sono state le cose che mi hanno fatto riflettere: la prima è avvenuta la sera della vigilia, quando ci siamo recati dai nonni paterni per i festeggiamenti.

La vigilia per me non è mai stata una giorno di festa, perché io sono stata abituata ad aspettare Babbo Natale la mattina del 25.

Però nella vita si deve cedere a dei compromessi e la cena della vigilia per me è uno di questi.

Mai come quest’anno però negli occhi delle mie bimbe non c’è stato stupore.

I giochi messi in una stanza diversa, trovati prima dello scoccare della mezzanotte, dopo una cena consumata come sempre con troppa fretta (routine che peraltro si ripete tutti gli anni), non sono riusciti a sublimare la magia.

Anche l’apertura dei pacchi non mi ha fatto vedere nei loro occhi la gioia che mi aspettavo di vedere.

Il giorno dopo è stato disturbato dalla febbre della Sorellina e così una parte di magia è svanita dalla mia e dalla sua tristezza.
natale
Forse sono io ad essere in una fase negativa, o semplicemente sono solo troppo attenta a ciò che mi circonda, ma sta di fatto che io non ho percepito quella gioia che mi aspettavo di vedere.

Ho riflettuto su questo e mi sono anche chiesta se la colpa non sia nostra, di noi genitori, che tendiamo ad assecondare le voglie dei nostri figli troppo velocemente togliendo così a loro la gioia dell’attesa.

O se la colpa non sia del fatto che ci riempiamo tutti di troppe aspettative che diventano difficili da soddisfare.

Dove starà la verità?

Come al solito credo che, pur essendone consapevole, so che la situazione il prossimo anno non muterà di molto anche se io ho deciso di impegnarmi e di lottare con chi mi sta intorno (nonni in particolare) per cercare di “insegnare” alle mie figlie cosa vuol dire attendere qualcosa, desiderarlo a tal punto da avere la gioia negli occhi e nel cuore alla loro vista

Ci riuscirò?

Non è un compito facile quello che mi aspetta..ma vi prometterò che mi impegnerò al massimo!

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