dal Corriere del Veneto del 24gennaio:
‘”Bimbi non sanno piu’ fiabe, Comune arruola nonni-narratori Esperimento nel veronese,anziani andranno in aule scuola materna (ANSA) – VERONA, 24 GEN – Una decina di nonni tornano sui banchi si scuola per imparare a raccontare le fiabe ai bimbi dell’asilo. Accade a San Martino Buon Albergo, nell’ambito del progetto ”Raccontami una fiaba”, curato dal Comune in collaborazione con l’Universita’ della terza eta’. Per prepararsi al debutto in aula, previsto domani nell’asilo Nido Rodari, i nonni hanno affrontato 5 lezioni sotto la guida di una psicoterapeuta, per apprendere il modo giusto per narrare una fiaba e l’intonazione migliore per calare gli ascoltatori in erba nelle peripezie dei protagonisti. (ANSA)”
Prendo spunto dalla notizia, riportata qui sopra, che è stata pubblicata su “Il Corriere del Veneto” di ieri per dire che credo che, in un epoca in cui i bambini sono forse un po’ troppo “tecnologizzati” (la Pupa ha scoperto funzioni del mio cellulare e del mio computer di cui io non immaginavo nemmeno lontanamente l’esistenza!) sia giusto sviluppare e sostenere iniziative come questa.
Io a casa (con la collaborazione del Fidanzato) sto cercando di oppormi il più possibile all’uso da parte di Pupa del cellulare per evitare, dove possibile, che venga sottoposta ad inutili radiazioni e poi perchè cerco di farle commettere dei danni (leggasi telefonate a tutti i numeri della rubrica….).
A questo divieto ho aggiunto quello relativo all’uso del PC (anche se farsi rispettare è piuttosto difficile!!!!) perchè sono convinta che una bimba di poco più di 2 anni debba sfruttare il tempo in maniera più “ludica” e perchè no anche “istruttiva”. Per raggiungere questo obiettivo i nonni hanno un ruolo molto importante perchè avendo più tempo a disposizione rispetto ai genitori si dedicano maggiormente a questo compito (vedo che nel caso della Pupa il lato istruttivo dei nonni consiste non solo nel leggerle le favole ma anche nel spiegarle in modo più o meno dettagliato il perchè delle cose che fanno quando stanno insieme).
A questi divieti io aggiungo anche quello relativo all’uso della televisione e in questo caso non ho il pieno appoggio del fidanzato perchè, da buon tele dipendente, non capisce bene il motivo di questa mia idiosincrasia nei confronti del mezzo. Io sono convinta che fino a quando i bimbi sono piccoli, sia giusto adoperarsi per fare in modo che il tempo che gli adulti (sia che siano i geniori sia che siano i nonni) condividono con loro sia ben sfruttato e quindi che lo si passi in maniera attiva cioè inventandosi un gioco o semplicemente leggendogli una storia. Perchè tutti i bimbi, come noi adulti, crescendo avranno tanto tempo per passare le loro giornate attaccati ad un computer o ad una televisione…..