Che fare la mamma non fosse cosa facile me lo avevano detto già al primo mese di gravidanza, ma non ci vuole una laurea per capirlo perché, anche se si tratta di una frase fatta, non c’è cosa più difficile al mondo dell’essere genitori.
E della veridicità di questa frase te ne accorgi subito, in sala parto quando la prima decisione che devi prendere è se accogliere tra le tue braccia quel piccolo esserino che hai appena messo al mondo. La risposta, ovviamente, tu la dai di getto, ma poi a distanza di giorni la gente si sente legittimata a giudicare la tua scelta: “l’hai preso in braccio? Allora si che sarai una brava mamma! Non te la sei sentita? Ecco hai iniziato la tua nuova avventura in maniera sbagliata…”.
E questo è solo l’inizio sia delle cose che ti sentirai dire (perché ogni azione di una mamma viene giudicata) e soprattutto delle decisioni che dovrai prendere.
Scegliere se prendere in braccio o meno il bimbo che si è appena messo al mondo è solo un piccolo esempio, la neo mamma prende la decisione in maniera istintiva, senza riflettere ma semplicemente in base alla stanchezza che il parto ha portato con sé o al suo modo di essere, non è certo questa la decisone che renderà una donna una buona o una cattiva mamma.
Io ad esempio ho avuto due parti completamente diversi ma in nessuno dei due, quando l’ostetrica mi ha chiesto se volevo prendere il braccio la bimba che avevo appena messo al mondo, io ho risposto di no. Ero stremata fisicamente e pur desiderando fortemente di conoscere le mie creature, in quel momento non ce l’ho fatta, non me la sono sentita di prenderle in braccio, ho preferito farlo dopo quando dalla sala parto sono passata nella stanza in cui si viene tenute in osservazione prima di essere portate nella propria stanza.
Ma di questa decisione non mi sono mai colpevolizzata, è andata così, punto.
Ovviamente questa è solo la prima decisione dell’essere mamma, perché di li a breve di decisioni importanti da prendere ce ne saranno altre: allattamento, vaccinazioni, nido o nonni (se si ha la fortuna di possederne) e via dicendo.
Perché dalla sala parto in poi la vita di una donna non sarà più la stessa e soprattutto le sue decisioni non riguarderanno più solo ed unicamente sé stessa, ma coinvolgeranno sempre e comunque un’altra persona che da sola le decisioni per qualche anno non le prenderà.
E più gli anni passano più le decisioni diventano impegnative.
Non voglio scivolare nell’ovvietà, nel mio piccolo a questa fase io ci sono già arrivata e la prima importante decisione per mia figlia io l’ho presa nello scegliere la scuola primaria: scelta sofferta perché la porterà a separarsi dalla sua attuale amichetta del cuore e solo questo è bastato per rendere il momento difficile: privilegiare istruzione o amicizia? Io ho scelto l’istruzione e credo di aver fatto la cosa più giusta per lei.
Ma le decisoni non sono la sola cosa impegnativa dell’essere genitori, ci sono le discussioni, le lotte quotidiane per farli mangiare, per farli vestire, per farsi rispettare ma soprattuto per insegnare loro cos’è il rispetto di sé e degli altri.
Tutto è una sorta di sfida perché l’individuo stesso con il quale ci si confronta ci porta a sfidarci come persone e come genitori e solo quando ci si renderà conto di aver seminato bene si potrà essere contenti di aver lottato ogni giorno perché, anche se sofferti, saranno stati sforzi andati a buon fine.
Siete d’accordo con me?
Discussion1 commento
Ciao…leggevo per caso il tuo post! Concordo pienamente ciò che scrivi… “più gli anni passano più le decisioni diventano impegnative”….il compito dei genitori è davvero difficile e spesso ci ritroviamo anche a commettere errori, ma quest’ultimi sono importanti perchè aiutano a migliorarsi. Per fortuna si è in 2 nell’essere genitori…questo almeno a me dà la spinta, la forza per affrontare meglio le varie situazioni. Il nostro ruolo non è perfetto anch’io sul mio blog ho affrontato qest’argomento riguardo l’educazione da dare ai figli…lo racconto qui http://www.mammachebrava.com/leducazione-dei-figli/!
A presto