Quando, dopo la nascita di Pupa, mi sono trovata nella condizione di rientrare al lavoro, pur sapendo di avere i miei genitori a disposizione, ho iniziato a prendere appuntamento con i nidi della zona che, secondo me, sarebbero potuti andare bene per sopportarmi in questa fase.
Ho visto credo un paio di strutture e non di più e poi ho pensato che il gioco non valeva la candela, cioè l’esborso economico, la mia tranquillità, le probabili malattie di mia figlia e via dicendo, non erano condizioni sufficienti per farmi decidere di scegliere di seguire questa strada.
Così un po’ a malincuore ho optato per lasciarla con i nonni.
Perché a malincuore?
Perché affidare un bambino ai nonni vuol dire, per il genitore, dover scendere a dei compromessi educativi che un asilo nido, una baby sitter, una tata non pone.
I nonni, pur ricevendo indicazioni precise da parte della mamma, non è detto che le rispettino (i nonni fanno i nonni…) mentre quando la persona di riferimento è una baby sitter o una tata è più facile che tutto questo avvenga.
Certo con i nonni si ha la certezza che a livello affettivo il bambino sia nella condizione migliore, perché in un certo senso si riduce il distacco dalla mamma visto che la nonna è per il bambino una figura di riferimento. Però ripeto i compromessi per l’adulto sono tanti e parlo per esperienza!
Quando io mi sono trovata nella situazione di dover scegliere non esisteva ancora Sitter Italia, un sito creato da genitori che aiuta i genitori stessi a trovare una persona di fiducia a cui affidare il proprio bimbo quando si è obbligati a rientrare al lavoro.
La cosa che ho trovato interessante di questo tipo di servizio è non solo che nasce da genitori, ma che permette anche di mettere in contatto genitori con genitori che, soprattutto all’inizio di questa nuova condizione è molto importante perché aiuta nel confronto quotidiano per capire se ciò che si sta vivendo è normale oppure no.
Il servizio funziona in modo piuttosto semplice i genitori possono registrarsi gratuitamente alla piattaforma e poi iniziare la ricerca della baby sitter, della tata o della persona che sia di supporto alla mamma selezionando la zona di riferimento.
Per ogni persona selezionata il genitore ha a disposizione la foto, il curriculum, la disponibilità, le lingue parlate, le eventuali referenze e le mansioni per le quali si propone.
A volte si può trovare anche un’intervista, registrata dalla stessa baby sitter, in cui racconta il suo modo di lavorare con i bambini.
Ai genitori è anche data la possibilità di inserire il proprio annuncio all’interno del portale www.sitter-italia.it , dando tutte le informazioni necessarie per trovare la persona giusta per loro: l’età e il numero dei bambini da accudire, gli orari e l’area in cui è richiesta la prestazione.
Se poi la famiglia fosse interessata ad incontrare altre famiglie per condividere la baby sitter, occuparsi a turno dell’accudimento dei bambini, organizzare il doposcuola, lo può fare e il servizio offerto si chiama “Genitori in contatto” e nasce con l’idea di dare un supporto alla quotidianità della famiglia e di garantire un risparmio economico.
La registrazione al portale è gratuita sia per i genitori che per le baby sitter e gratuita è anche la risposta alle domande e alle offerte di lavoro.
Quando si trova un annuncio che fa al caso nostro e si desidera inviare un messaggio, allora è necessario acquistare un abbonamento (ne esistono di più tipologie).
Il portale è principalmente un punto d’incontro on-line, controlla con regolarità la presenza di eventuali commenti negativi ma il consiglio che viene sempre dato è quello di operare una selezione tra l’offerta presente sul sito, di scegliere le persone con cura chiedendo le referenze alle babysitter e fissando sempre un incontro per conoscersi reciprocamente.
Sitter Italia rappresenta di sicuro un’opzione da vagliare quando si deve decidere a chi lasciare i propri figli prima del rientro al lavoro.